Il lipofilling (o lipografiting) è una tecnica che si è sviluppata a partire dagli anni 2000 e che è sempre più utilizzata in diversi campi della chirurgia plastica sia estetica sia ricostruttiva. Consiste nel trasferimento di grasso (o tessuto adiposo) da una zona del corpo ad un’altra.

Applicazioni

Nella chirurgia mammaria trova diversi campi di applicazione sia nella ricostruzione immediata sia differita. Può essere utilizzato sia come tecnica ricostruttiva esclusiva sia in combinazione con altre tecniche. Il grasso presenta effetto di riempimento volumetrico per dare forma e volume alla mammella, ma sono state dimostrate importanti proprietà rigenerative: in tessuti danneggiati o infiammati il grasso contiene cellule e fattori di crescita con effetto antinfiammatorio e anticicatriziale che migliorano il trofismo, l’elasticità e il colore della pelle.

I principali utilizzi in ricostruzione mammaria sono:

  • Ricostruzione totale della mammella dopo mastectomia. Per ricostruire completamente la mammella mediante lipofilling occorrono diversi tempi chirurgici in quanto il grasso iniettato deve trovare un ambiente idoneo al suo attecchimento e non sopravvive in caso di eccessiva quantità iniettata. A seconda dei casi (ad es. quando il solco mammario è conservato) è possibile iniettare il grasso direttamente nella sede di mastectomia oppure occorre preparare la cute mammaria posizionando un espansore cutaneo.
  • In combinazione con impianti protesici. Grazie all’effetto volumetrico e rigenerativo, il lipofilling viene utilizzato per migliorare le condizioni in cui la cute è assottigliata o danneggiata dalla radioterapia, non idonea quindi a sopportare un impianto protesico.
  • In combinazione con altri tessuti. È possibile associare il lipofilling alla ricostruzione con altri lembi quando questi non garantiscono da soli sufficiente volume (ad esempio con il lembo di muscolo di gran dorsale).
  • Correzione di difetti minori secondari ad altre tecniche. L’effetto riempitivo del lipofilling serve a correggere irregolarità che possono manifestarsi in seguito a ricostruzione sia con impianti protesici sia con tessuti autologhi.
  • Dopo chirurgia conservativa. I deficit di volume che possono comparire dopo asportazione di una parte di ghiandola, ad esempio dopo quadrantectomia, possono essere “riempiti” con tessuto adiposo.

Indicazioni

Il lipofilling può essere eseguito in donne che presentano zone donatrici adeguate al prelievo: in donne molto magre non è possibile ricostruire tutta la mammella con il solo tessuto adiposo, ma questa tecnica può essere comunque utilizzata in combinazione o per perfezionamenti di altre ricostruzioni. È raccomandabile un peso stabile perché un eventuale dimagrimento porta anche alla riduzione del tessuto adiposo utilizzato, con compromissione del risultato.

Vantaggi e svantaggi

Come tutte le ricostruzioni con tessuti autologhi il lipofilling presenta il vantaggio di un risultato naturale e stabile nel tempo senza l’utilizzo di corpi estranei. La procedura di lipofilling è un intervento poco invasivo, solitamente ben tollerato dalla paziente. Il principale svantaggio è che la ricostruzione non avviene in un unico tempo operatorio ma sono necessari diversi step chirurgici fino all’ottenimento del volume e della forma desiderati.

Procedura

Le sedi di prelievo più comuni sono: fianchi, cosce, pancia e interno ginocchia. L’intervento si svolge in anestesia locale o sedazione. Attraverso piccole incisioni cutanee vengono inserite le cannule per l’aspirazione del tessuto adiposo, che vengono collegate a siringhe o ad un sistema di aspirazione mediante pompa. Il tessuto prelevato viene quindi processato mediante decantazione o centrifugazione; il materiale ottenuto viene innestato mediante microcannule con piccole incisioni cutanee nelle sedi riceventi. La tecnica di innesto prevede il rilascio del lipoaspirato in molteplici tunnel ottenuti con la microcannula.

Decorso postoperatorio

Nelle zone di prelevo si fa indossare una contenzione elasto-compressiva per ridurre il gonfiore postoperatorio. Ecchimosi ed edema nelle zone di intervento sono frequenti. Il dolore viene ben controllato dai comuni farmaci analgesici.

Complicanze

Come in ogni intervento chirurgico possono verificarsi sanguinamento, ematoma o infezione in entrambe le sedi. Per quanto riguarda la zona di prelievo, irregolarità della superficie cutanea e depressioni sono relativamente frequenti nelle pazienti con cute meno elastica o con smagliature, che devono essere valutate a distanza di mesi ed eventualmente corrette. L’iperpigmentazione dovuta all’ecchimosi può durare diverse settimane e finchè è presente è importante non esporsi alla luce solare. Nella sede ricevente la necrosi del tessuto adiposo (morte delle cellule adipose) o liponecrosi si può manifestare precocemente come fuoriuscita dalla ferita chirurgica di liquido oleoso, oppure a distanza di tempo come noduli (cisti oleose) più o meno consistenti e/o con irregolarità della superficie cutanea.